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"Il termine coding, che alla lettera significa programmazione, è entrato nell’uso comune per indicare attività didattiche e ludiche ispirate alla programmazione, che sono talmente intuitive da poter essere praticate in modo istintivo, permettendo a chiunque di provare l’esperienza di programmare un esecutore ideale concentrandosi più sul procedimento che sullo studio del linguaggio per esprimerlo. Le attività di coding sono sufficientemente versatili, ricche e immediate da poter essere applicate alla pratica didattica in ogni disciplina e in ogni ordine di scuola, con il duplice beneficio di contribuire allo sviluppo del pensiero computazionale e di applicarlo alla comprensione della disciplina oggetto dell’attività. La Commissione Europea ha pubblicato il Digital Education Action Plan, in cui indica come obiettivo che il coding venga praticato in ogni scuola entro il 2020 e che almeno il 50% delle scuole europea prenda parte a Europe Code Week, la campagna per la diffusione del pensiero computazionale. Al pensiero computazionale è dedicato il paragrafo 5.4 delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo, che lo inseriscono tra gli strumenti culturali per la cittadinanza. Nella pratica del coding le attrezzature passano in secondo piano, perché il pensiero computazionale non ha bisogno della tecnologia, è la tecnologia che ha bisogno del pensiero computazionale."

Alessandro Bogliolo

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Cos'è il coding?

Programmare
â–  consente ai ragazzi di saper scrivere le tecnologie e non solo di leggerle;
â–  è un atto creativo, poiché l’alunno è stimolato a creare un prodotto con le proprie idee;
â–  sviluppa competenze logiche poiché ne richiede l’utilizzo costante;
â–  aumenta la capacità di risolvere problemi, anche complessi, in modo creativo ed efficiente;
â–  consente ai ragazzi di apprendere in contesto significativo;
â–  richiede una pianificazione di passi da svolgere, la coerenza tra esecuzione e pianificazione,
il controllo della qualità di istituzioni attraverso le attività di debug (controllo del programma
per scoprire l’errore).
â–  dunque concorre allo sviluppo del
pensiero computazionale.

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Pensare in modo computazionale significa formalizzare la soluzione di un problema tramite un algoritmo: una sequenza formalizzata di istruzioni che permetta ad un esecutore svolgere le azioni necessarie per arrivare a un determinato obiettivo, ad esempio chi segue una ricetta, il computer che esegue le istruzioni scritte in un certo linguaggio di programmazione, chi monta un mobile prefabbricato. Algoritmo è dunque una sequenza di passi da compiere per risolvere un problema. Ad esempio: i passi da compiere per far spostare un personaggio su una scacchiera, seguendo un percorso dallo start all’uscita, evitando gli ostacoli e raggiungendo determinati oggetti.
CATERINA MOSCETTI
 

Il nostro corso di formazione

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